
– Brama
che tutto finisca
che il regno
crolli
nella trama
d’un eterno comune
il sangue sarà mercurio
tra la supplica
e la superficialità
rimaniamo come argini
nella costrizione
dell’indebolirsi.
– Spingere
le ginocchia nella terra
e nel sale della terra
essere niente
il sasso a strozzare il flusso
della comunione
che più non sfama.
– Madre
l’amaro delle gocce
si perde
tra i passi compiuti
nell’assottigliarsi
della stasi
apprendere l’abbandono
l’anatomia
dell’inesistenza
ove il seme
si spegne.
– Padre
dal profondo
a te gridiamo
osiamo
la supplica
ancora
noi
di bestia in bestia
morte impilata
su morte.
– Perdono
settanta volte
sette
l’errore mortale
poiché fallibile
ma il danno
indelebile
si compie
nello stigma.