
Il problema è tutto nella poesia:
nei suoi versi tronchi e sdruccioli,
nel computo delle sillabe,
nella voce sospesa prima
di quell’ultima parola che ne completi le altre.
Il problema è nella tua voce, nel mio respiro,
nelle tue aspirazioni e nel mio vagare tra i fili
delle radio o sui mangianastri ormai logori.
Il problema per me è la poesia di cui non so più parlarti. Del resto non ti chiedo, non voglio sapere. La vita, gli uffici, l’amore, i treni e le navi su cui talvolta o forse, ora, chissà ti trovi.
Del resto non ti chiedo se non di quel verso, di quella parola che ancora mi precipita il cuore.